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al testo di Rosetta Sacchi
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(Riflessioni di febbraio)
Un ramo sul mio cammino, già fiorito che era febbraio appena cominciato, aderente a quel senso unico di sbieco m’indica ogni dì la meta:
il quotidiano mio sostentamento ed insieme pena non poco lieve per non riuscire bene come una volta giovinetta, la voce sempre incline al canto.
Ma ora la vita evolve ed il tempo scorre pur tra dolori fisici (usure?) che l’anima spesso sotterrano sospinta nello strapiombo dal suo elevato cielo.
Come non avesse abbastanza affanno tra diatribe varie e scorni costretta ad accomodamenti di vedute in tante diversità incomprese.
L’inverno al mio paese poco s'è fermato E’ stato di passaggio cinque sei giorni? Ed il sole di febbraio è già un inganno... tra pochi giorni poi saremo a marzo assai noto per far danno e capricci.
Spero però d'avere ascolto chiamando in causa il suo buon senso. È scapestrato e birichino, ma un ragazzo e nel veder la terra già traviata da mali nuovi e così oscuri, avrà clemenza. |
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